Biasio luganegher
Una macabra scoperta porta alla luce l'attività di un vero e proprio serial killer ai tempi della Serenissima.
Non si sa in quale modo sia stato riportato alle autorità, ma fatto sta che scattò subito una perquisizione della sua bottega e infine il mistero venne svelato in tutta la sua crudeltà: nella bottega furono trovati i resti dei bambini rapiti da Biasio e poi utilizzati per preparare il suo famoso guazzetto. Subito Biasio fu tratto in arresto e costretto a confessare i suoi tremendi crimini.
La sua condanna è stata altrettanto feroce: legato a dei cavalli , con le mani mozzate per colpa dei crimini commessi, viene trascinato per la città e condannato a morte in Piazza San Marco; le sue spoglie verranno poi esposte a monito di quanto accaduto. La sua casa e la bottega furono rasi al suolo e a ricordare la sua esistenza nella storia, esiste solo il nome della fondamenta , Riva de Biasio.
La storia di mescola con la leggenda, ma parte di quanto sopra raccontato non trova riscontro negli annali della città e nelle registrazioni delle condanne dei criminali. Ma è una storia che si narra da molto tempo e una filastrocca la ricorda
Su la riva de Biasio l’altra sera
so andata col putelo a ciapar l’aria
ma se m’ha stretto el cuor a una maniera
che la mia testa ancora se savària:
me pareva che Biasio col cortelo
tagiasse a fete el caro mio putelo!
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