la Pala d'Oro

La Pala d'Oro, "suntuosissima tutta bagliori di gemme, d'oro e smalti" così descrive LORENZETTI una delle opere d'arte più preziose custodita nella maestosa Basilica di San Marco a Venezia.

Cos'è un paliotto?

è un elemento decorativo utilizzato principalmente nell'arte sacra e nell'arredamento liturgico. Si tratta di un pannello o rivestimento che adorna la parte frontale dell'altare nelle chiese. Solitamente, il paliotto è riccamente decorato e può essere realizzato in vari materiali preziosi come oro, argento, tessuti pregiati, pietre preziose e smalti.

Questo straordinario paliotto, realizzato in oro, argento e adornato con pietre preziose, rappresenta una fusione unica di abilità artigianale e storia millenaria.

L'origine della prima pala risale al 976, quando il doge Pietro Orseolo (976-978) ne ordinò la realizzazione a Costantinopoli. Successivamente, i suoi materiali pregiati furono riutilizzati per creare una nuova pala, dalle dimensioni imponenti di 334 cm di larghezza e 212 cm di altezza, suddivisa in due parti distinte: la superiore e l'inferiore.

La parte inferiore della Pala d'Oro, la più antica, fu commissionata nel 1102 dal doge Ordelaf Falier (1102-1118) e completata nel 1105. Al centro di questa sezione si trova il Cristo benedicente, circondato dagli Evangelisti. Sotto il Cristo, la Vergine Maria in atteggiamento orante è affiancata dal doge Falier e dall'imperatrice bizantina Irene.

La parte superiore della pala proviene dal ricco bottino della Quarta Crociata, quando Costantinopoli fu saccheggiata nel 1204. Al centro si erge l'arcangelo Michele, circondato da sei formelle raffiguranti scene bibliche: l'Ingresso di Cristo in Gerusalemme, la Discesa al Limbo, la Crocifissione, l'Ascensione, la Pentecoste e la Morte della Vergine.

Le due sezioni della pala furono unite e ulteriormente arricchite durante il dogato di Pietro Ziani (1205-1229), con un'importante rinnovazione nel 1209. Sotto la guida del doge Andrea Dandolo (1343-1354), la Pala d'Oro assunse la sua forma definitiva nel 1345, grazie all'abile orafo Giovanni Paolo Boninsegna. L'opera d'arte gotica che ne risultò è ornata con una miriade di pietre preziose e smalti: 526 perle, 330 granati, 320 smeraldi, 255 zaffiri, 183 ametiste, 75 rubini, 175 agate, 34 topazi, 16 corniole e 13 diaspori.

L'ultimo restauro della Pala d'Oro fu effettuato tra il 1836 e il 1847, assicurando la sua conservazione per le generazioni future. Oggi, questa magnifica opera è visibile al pubblico solo durante le feste liturgiche; negli altri giorni, rimane coperta dalla Pala Feriale.

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