Ca' Dario
Palazzo Dario, conosciuto anche come "Ca' Dario", è uno degli edifici più intriganti e affascinanti di Venezia. Situato sul Canal Grande, nel sestiere di Dorsoduro, questo palazzo ha una storia ricca e misteriosa che lo rende una tappa imperdibile per chi visita la città.
📍 Campiello Barbaro, 352, 30123 Venezia VE - DORSODURO
Tra i vari proprietari del palazzo nel corso dei secoli, spiccano alcuni nomi illustri, inclusi esponenti di famiglie nobili veneziane e personalità internazionali.
Civico 352 di Campiello Barbaro, nel sestiere di Dorsoduro.
Costruito nel XV secolo, Palazzo Dario è un esempio perfetto dell'architettura gotico-veneziana, con influenze rinascimentali. La sua facciata, decorata con eleganti dettagli in pietra d'Istria e marmi policromi, cattura subito l'attenzione. Le finestre ad arco, i balconcini e i dettagli ornamentali creano un aspetto armonioso e raffinato.
Viene commissionato nel 1478 da Giovanni Dario all'architetto Pietro Lombardo .
Giovanni Dario, mercante di origini dalmate, fu un notaio della Cancelleria Ducale e Segretario Ducale del Doge Giovanni Mocenigo nella Serenissima Repubblica di Venezia. Nel 1479 negoziò un importante accordo di pace con gli ottomani, guadagnandosi l'appellativo di "salvatore della patria". Nel 1487, il suo palazzo sul Canal Grande divenne la dote per il matrimonio della figlia Marietta con Vincenzo Barbaro, un ricco mercante e membro del Consiglio dei Dieci. Alla morte di Giovanni nel 1494, Marietta ereditò il palazzo, ma morì giovane, lasciandolo a Vincenzo Barbaro. La famiglia Barbaro mantenne la proprietà per secoli, fino a quando Alessandro Barbaro lo vendette nel 1836, avviando una serie di passaggi di proprietà fino ad oggi.
La Maledizione del Palazzo
Oltre alla sua bellezza architettonica, Palazzo Dario è famoso per la sua reputazione di essere "maledetto". La leggenda narra che molti dei suoi proprietari e residenti abbiano subito tragici destini, tra cui morti violente, fallimenti finanziari e altri eventi sfortunati. Questa fama sinistra ha aggiunto un alone di mistero e curiosità intorno all'edificio, alimentando storie e speculazioni che attraggono turisti e appassionati di storie macabre.
La prima morte accertata nella storia , dopo la sua costruzione tra il 1479 e il 1487, è la figlia del proprietario Giovanni Dario.
Gli Interni
Purtroppo, l'interno di Palazzo Dario non è aperto al pubblico, ma si dice che sia altrettanto affascinante quanto l'esterno, con affreschi, soffitti decorati e pavimenti in marmo.
Ca' Dario si estende su circa 1.000 metri quadri e presenta un ampio atrio con una vera da pozzo in marmo, accessibile dall'ingresso principale sul Canal Grande. Una scala marmorea decorata conduce ai piani nobili, dove si trovano un salone con colonne in marmo chiaro, un grande camino in pietra d'Istria, e una stanza in stile moresco con una fontana interna orientale. L'edificio comprende anche locali tecnici per cucina e magazzini, nove camere da letto, otto bagni in marmo e un ascensore che serve tutti i piani.
Anche se non è possibile visitarlo, la vista del palazzo dall'acqua o dalla riva opposta del Canal Grande offre comunque un'esperienza visiva mozzafiato. Se si prende la linea 1, che attraversa il Canal Grande, è facilmente visibile nel tratto Salute - Accademia.
Proprietari famosi
Dopo essere stata venduta nel 1836 da Alessandro Barbaro, Ca' Dario passò di mano diverse volte. Nel 1838, il ricco commerciante armeno Arbit Abdoll fu costretto a venderla allo studioso inglese Rawdon Brown, che la cedette quattro anni dopo senza completare i restauri. Successivamente, il palazzo fu acquistato e venduto da vari proprietari, tra cui un nobile ungherese, un irlandese di nome Marshall, e la contessa francese Isabelle Gontran de la Baume-Pluvinel. Quest'ultima fece restaurare l'edificio e ospitò il poeta Henri de Régnier.
L'edificio ispirò molti artisti, inclusi Gabriele D'Annunzio, John Ruskin e Claude Monet, che ne dipinse una serie di opere nel 1908. Dopo la Prima Guerra Mondiale, Charles Briggs lo acquistò ma lo vendette poco dopo. Nel 1968, il nobile torinese Filippo Giordano delle Lanze lo comprò, ma fu assassinato lì nel 1970. Successivamente, Christopher "Kit" Lambert, manager dei The Who, lo acquistò nel 1976 e avviò un importante restauro.
Negli anni '80, Ca' Dario divenne proprietà di Fabrizio Ferrari e ospitò eventi mondani. Poi, Raul Gardini lo acquistò per sua figlia Elisabetta, ma dopo il suo suicidio nel 1993, il palazzo rimase senza acquirenti per un po'. Woody Allen mostrò interesse nel 1996, ma non procedette con l'acquisto. Nel 2006, una società americana lo acquistò per conto di un acquirente ignoto e iniziò un lungo restauro. Dal 2023, Ca' Dario è in vendita per diciotto milioni di euro da parte di un'impresa immobiliare italiana.
Visitare il Palazzo
Anche se non è possibile entrare, vale sicuramente la pena ammirare Palazzo Dario dall'esterno. Un'ottima visuale si ha dal Vaporetto che percorre il Canal Grande o dalla riva opposta, nei pressi della Basilica di Santa Maria della Salute. Se sei appassionato di fotografia, il palazzo offre scorci spettacolari, specialmente al tramonto quando la luce calda del sole riflette sui suoi marmi.
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